People & Entertainment 17 «L’odore del malto mi ricorda la mia infanzia.» Bernard Thurnheer Quali birre preferisce? Amo le birre più amare, le Ale e le India Pale Ale. Un grande plauso va anche alle birre analcoliche. In questo settore, lo sviluppo degli ultimi anni è stato fantastico. Le tante birre analcoliche disponibili oggi sono difficilmente distinguibili da quelle alcoliche. Una volta un oste mi ha detto che se un cliente aveva già bevuto troppo e ordinava un’altra birra piccola, a volte gli serviva una birra analcolica. Nessuno si è ancora lamentato perché nessuno se ne è accorto. Che impressione le ha fatto l’assemblea generale di Hürlimann Bier AG, dove è stato nominato «Hürlimann dell’anno»? È bello vedere quali progetti creativi vengono presentati ogni anno e quanto Beat Schlatter sia fonte di ispirazione durante la serata. Per me è una sorta di arte moderna. Sono rimasto particolarmente colpito dal progetto Titanic: un velista svizzero di alto livello affonda una bottiglia Hürlimann del 1912 nel punto esatto in cui affondò il Titanic nel 1912. L’idea alla base di questo progetto è che se il Titanic dovesse mai essere recuperato, si scoprirebbe che già allora si beveva Hürlimann. Non mi sarebbe mai venuta un’idea del genere! Presentare questa AG un po’ diversa dal solito non sarebbe pane per i suoi denti? Non credo, perché Beat Schlatter fa un lavoro eccellente. E la mia lunga esperienza professionale mi ha insegnato: ciò che risulta così divertente sul palcoscenico richiede una preparazione mastodontica dietro le quinte. Bernard Thurnheer viene celebrato come «Hürlimann dell’anno». In ultima fila, al centro: Beat Schlatter e il CEO Feldschlösschen Thomas Amstutz.
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